I fenomeni sismici che negli ultimi anni si sono verificati in diverse parti d’Italia hanno sollevato la questione della riqualificazione degli edifici residenziali, industriali e commerciali in un’ottica di maggiore tutela di cose e persone. L’intervento puntuale su costruzioni preesistenti al fine di renderle più sicure e resistenti ai sismi rappresenta oggi un obiettivo fondamentale e un’esigenza impellente. Un’indagine del Buildings Performance Institute Europe (BPIE) ha evidenziato che oltre il 40% del patrimonio edilizio europeo è stato costruito prima degli anni ’60, sottolineando di fatto una mancanza di moderni requisiti di progettazione sismica. Inoltre, questi edifici presentano anche sostanziali carenze in termini di performance energetica contribuendo così, in modo significativo, alle emissioni globali di CO2 e alla produzione di rifiuti. Questi aspetti diventano particolarmente critici nell’attuale contesto di cambiamenti climatici globali; per fronteggiare e limitare le potenziali conseguenze dei cambiamenti climatici, l’Accordo di Parigi sul Clima ha stabilito l’obiettivo di frenare l’incremento della temperatura media terrestre ad un massimo di 1.5°C rispetto ai livelli preindustriali. Questo richiede una riduzione delle emissioni di CO2 a livello mondiale di almeno il 50% entro il 2030, con l’aspettativa di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Dunque, diventa di primaria importanza intraprendere azioni di mitigazione per garantire alla comunità di risiedere in edifici sicuri, resilienti, confortevoli e soprattutto sostenibili.
(VISTA ESTERNA)
(VISTA INTERNA)
Tuttavia, riguardo al forte interesse della comunità europea nei confronti delle sfide climatiche, è da sottolineare che nel nostro paese molto spesso il tema dei cambiamenti climatici non smuove così vigorosamente la sensibilità della comunità tale da affrontare investimenti economici significativi, ma gradualmente temi come il comfort abitativo, il risparmio sulla spesa in bolletta e il miglioramento della sicurezza energetica (riduzione della vulnerabilità agli shock dei prezzi dell’energia o a interruzioni di fornitura) stanno stimolando un notevole interesse. Molto spesso. però, la scelta ricade solo negli interventi per efficientare energeticamente gli edifici trascurando così le potenziali perdite economiche e di vite umane a seguito di un evento sismico sottovalutando quindi tutti quei dati che ci sottolineano che l’Italia ha un alto rischio sismico.
Tale situazione nasce dalla poco accurata e lungimirante definizione di supporti finanziari e piani di miglioramento del costruito, ma anche dalla necessità da parte dei cittadini di ottenere un beneficio a breve termine, percettibile fin da subito (aspetto che non si avvertirebbe con interventi sismici). Pertanto, l’attuale sfida è far comprendere l’importanza dell’adeguamento sismico in sinergia con un sistema di efficientamento energetico che, progettate in modo complementare, posso veramente dare (in un’ottica più lungimirante) un plus alle abitazioni e fare quella differenza concreta per un futuro più sostenibile.
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